Il Sole 24 Ore

Ingenuamente chic

2003-10-05


dal Sole 24 Ore del 5 ottobre 2003

di Renata Molho

...E' il tempo dei sogni. Quello più diffuso riguarda i fatturati di un tempo. Ma si aspira anche ad un mondo meno spigoloso, a un'estetica meno spregiudicata e cialtrona, a un po' di spazio per pensare. ''In fondo si desidera esattamente quello che non si ha e non si è''. In questa breve e lucida affermazione la chiave di lettura delle ultime sfilate milanesi. E' di Daniela Gregis, alla quale abbiamo chiesto se non si corra il rischio di diventare anacronistici, parlando di poesia in questo momento. Perchè ancora una volta, con la sua tipica modalità di lavoro, ha creato un vuoto, un momento sospeso nelle giornate sempre più concitate e rumorose e ha proposto i suoi abiti soavi, densi e al limite dell'ingenuità. Volumi semplici, variabili, resi duttili da coulisse che permettono differenti lunghezze e adattabilità al corpo. Stampe fiorite, righe bianche e blu. Canapa e lino dalle trame spesse e di nobile provenienza. Un linguaggio delicato, un racconto senza tempo. Quello della moda che sfugge da se stesso, dalla prigionia della sua propria natura temporale, è un argomento interessante...

La moda sciacqua i panni

da Il Sole 24 Ore del 2 marzo 2003

di Renata Molho

...La dicotomia nella quale tutti ci dibattiamo richiede risposte chiare: esclusività o grandi numeri? Sono necessari gesti audaci intellettualmente, piccoli o grandi, ma che rivalutino la capacità di sognare e si trasformino in stimolo alla lievità o alla riflessione. Che si conducano fuori dall'estetica televisiva e dai pensieri dozzinali che spesso influenzano il discorso di moda e della comunicazione. La temerarietà non ha necessariamente e sempre i toni aulici, e nemmeno quelli arroganti di molti. Ci sono alcuni esempi di tenacia e di indipendenza che vale la pena di segnalare. Personaggi che scelgono vie alternative, pur esprimendosi con tessuti, modelli, abiti. Vivono esistenze insulari. Tra questi Daniela Gregis che sceglie ogni stagione un titolo significativo quanto insolito per presentare la sua collezione. L'ultimo era ''Panni stesi''. La performance prevedeva gesti quotidiani in un contesto sofisticato - tutto avveniva nello spazio di Driade - e, in un clima di religiosa attenzione, si celebrava la moda del silenzio: abiti dalle forme primarie in tessuti nobili, straordinari cashmere, mohair, lane e bouclè. La ragionevolezza può avere un suo stile, l'assenza di rumore un effetto dirompente, tanta semplicità anche...

Tante sfilate, ma manca l' ''anima''

da Il Sole 24 Ore del 2 ottobre 2002

di Renata Molho

...Daniela Gregis ha intitolato la sua collezione ''pane e marmellata'': una semplicità estremamente sofisticata e personale, come di consueto.

Sfoglia la gonna dell'avvento

di Renata Molho da Il sole 24 ore
del 16 dicembre 2001

E' Natale e tornano le gonne. Sono quelle dell'Avvento: diventate ormai una sorta di appuntamento fisso, una consuetudine, l'ultima è esposta da Driade, a Milano e scandisce i giorni dell'attesa con lo stesso principio dei calendari per i bambini, quelli con le finestrelle numerate che conducono al venticinque dicembre, aprendosi giorno per giorno.
Gli strati di taffetà si sfogliano, si dischiudono mostrando i disegni di Shabnam Monadizadeh, la giovane artista iraniana che ha partecipato quest'anno al progetto. L'hanno preceduta Marco Ferreri, Italo Lupi, Minako Shirakura, Elio Bianco designer, architetti, artisti, i quali hanno firmato le quattro gonne che ormai costituiscono una delicata serie, oggetto di collezionismo.Un minuzioso ricamo riproduce fedelmente il disegno originale e va via via a comporre una sorta di mosaico inedito.
La preziosità e l'unicità delle gonne dell'avvento sintetizzano lo spirito con cui Daniela Gregis, che ha inventato questo insolito mezzo per contenere il tempo, si muove, pensa ed agisce. In totale controtendenza, infatti, rifuggendo dalla frenesia dei ritmi produttivi che la moda impone, persegue uno stile che sta fuori dal tempo, lontano dal cinismo e dall'esuberanza estetica che provocano facili successi e consensi oggi.
Il suo lavoro occupa un territorio indefinito che sta tra la moda e il design, è fatto di gesti singoli che richiedono grande impiego di energia creativa e manuale. Un lavoro artigianale, quasi autobiografico, quindi rischioso, sottile e fantasioso, coerente anche nella comunicazione, premiato dalla fiducia di pochi ma scelti estimatori nel mondo, che amano i percorsi indipendenti

Tra stile apocalittico e voglia di romanticismo

dal Sole 24 Ore del 22 ottobre 2001

di Renata Molho

...La qualità dei dettagli, dei materiali, delle finiture, l'unicità del disegno resta per tutti un disguido importante, la rivalutazione dell'artigianto è nell'aria, e da Egg prima, durante la settimana della moda londinese, e da Driade a Milano, poi è stata riconosciuta l'atmosfera dello stesso autentico laboratorio nel quale prendono forma le collezioni di Daniela Gregis, essenziali esercizi sul tema del vestire moderno, singolari e piacevoli, non solo per la forma, ma per ciò che significano.

Torna il Pop, geometrie a colori

di Renata Molho da il Sole 24 ore del 19 marzo 2001

...All'ultimo appuntamento milanese Daniela Gregis, giovane ''progettista'' di moda ha presentato La ribollita una ricerca formale incentrata sulla consapevolezza del valore di quanto già è stato compiuto, e di come il principio della selezione e della fusione sia ormai centrale nel discorso di moda...

Moda, qualità o quantità?

di Renata Molho da Il SOLE 24 ORE 11 Marzo 2001

...Vanno inoltre definendosi sempre più due atteggiamenti diversi di affrontare le collezioni: uno è prodotto da una visione antica, tradizionale, che immagina abiti che scandiscono le occasioni e la quotidianità, o comunque seguono una retorica d'altri tempi, mentre una frangia più ristretta e moderna di stilisti adotta una scansione più agile e contemporanea dei segni. Ricordiamo tra gli altri Antonio Berardi, Stephan Janson, Antonio Marras, Victor Bellaish, la giovane Ines Valentinitsch, Daniela Gregis, la quale rappresenta tenacemente una realtà minuscola, molto elitaria e per questo interessante. Esistono anche nomi istituzionali che difendono un principio sostanziale, che vede la ricerca tra le priorità da rispettare, e in questo senso prendiamo a esempio Fendi che ha dimostrato come la freschezza e la precisione delle intenzioni non siano un fatto anagrafico. Ma, al di sopra di tutto ciò, si sta verificando un cambiamento epocale che va oltre la scelta specifica di uno stile e riguarda il senso stesso della moda. Il mestiere sembra prevalere sull'intuizione e il divertimento. Così a parte alcuni episodi che restano illuminanti e solitari sulla distesa di nulla ci sembra che un movimento inconsapevolmente deleterio, stia spingendo quanto noi continuiamo a chiamare moda fuori dai suoi confini e lo stia ammassando in un gigantesco spazio in cui sta l'abbigliamento che, essendo grande il mondo e quindi il mercato, ha assolutamente ragione di esistere...


Più consenso che eleganza

di Renata Molho da IL SOLE 24 ORE 7 Marzo 1999


...Daniela Gregis ha lavorato intorno ad un paio di concetti interessanti: la tensione e la trasformabilità di semplici e pure figure geometriche. Alla Galleria Luisa Delle Piane è stata presentata una performance teatrale in cui giovani attrici professioniste e dilettanti giocavano interpretando capi di maglieria e abiti in tessuto che costituivano una tra le più elementari ed intelligenti collezioni della stagione milanese...



Esoterica ricerca interiore

di Renata Molho da IL SOLE 24 ORE 4 Ottobre 1998


...un lungo filo rosso, unisce l'intero lavoro di Daniela Gregis, un personaggio contraddittorio, poetico e determinato, che traduce i suoi stati d'animo in estetica da usare. Inventa e rischia. Quasi maniacale nella cura dei dettagli... non ammette il <> e sviluppa il concetto della relatività: il dentro e il fuori, il diritto e il rovescio si scambiano di ruolo e di significato... 

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