pentolaccia

autunno*inverno 2004*2005

Rieccola daniela gregis e compagnia danzante che taglia, cuce e rinventa. Con un nuovo titolo che ha lo stesso sapore di cose in fondo ai cassetti, in cima a memorie e tenerezze stranianti, che spuntano quasi per spontanea ebollizione da un’enorme borsa, ad uncinetto. Pentolaccia e'... 

Rieccola daniela gregis e compagnia danzante che taglia, cuce e rinventa. Con un nuovo titolo che ha lo stesso sapore di cose in fondo ai cassetti, in cima a memorie e tenerezze stranianti, che spuntano quasi per spontanea ebollizione da un’enorme borsa, ad uncinetto. Pentolaccia e' un programma da sagra, sacra e popolare appunto, una ri collezione che potra' non stupire solo chi, per principio o per noia, ad una sagra non c’e' stato, ne' mai accompagnato, perdendo odore e magia di quegli appuntamenti con l’improvvisazione: demone sacro e popolare, di festa. A questo ci fa pensare pentolaccia, al susseguirsi musicale di temi, arrangiati con spirito, rinventati, contaminati, sempre uguali, comuni e, quindi, nel senso etimologico della parola: originali. Prendiamo, appunto, l’abito al ginocchio, di cui e' previsto anche un sopra e che battezza la sfilata: pentolaccia, un cilindro in taffettas, cotonaccio o shetland che cala e protegge ogni ironica dama, pronta a sfidare ben altre corazze, a difendere carattere e umore nei soliti, eleganti blu, rossi, prugna e beige. Abiti che, nella loro disinvolta semplicita', per virtu' psicosomatica scompaiono e diventano materia colorata. C’e', poi, arruffato, l’abito a maglia che sale o scende, formando agli avambracci un inchino di pieghe, teoria di bracciali che ne' tintinna, ne' pesa. Per non disperdersi, movendo passi a caso tra la folla, uova blu, mette un confine alla licenza, all’improvvisazione sfrenata, nasconde come certe ante d’armadio. Abito e cappotto al ginocchio, ellissi di lana mohair blue nero, eseguita ad uncinetto. Al lato opposto, ventaglio che, invece, offre un brivido da crisalide, un propizio sbattere d’ali, planando; in velluto a costine, rosso fuoco, che sfiora le caviglie, con sei teli, sempre di velluto, che gli girano intorno. Palette, maccheroni e menestrello sono, infine, rispettivamente: i guanti con il pollice del colore avanzato; i manicotti in lana, seta, mohair, cachmere; gli araldici collant con una gamba rossa e una arancio... blu e nera, viola e verde o grigio antracite e grigio chiaro...

 
 

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