bianca e volta

primavera*estate 2005

daniela gregis all’Oratorio della Passione, sceglie ancora lo spazio nudo e solenne accanto alla basilica di Sant’Ambrogio, presentando la nuova collezione, tutta racchiusa, come sempre, nel titolo: bianca e volta. Il dritto e rovescio di un foglio dove il bianco la fa da padrone,... 

daniela gregis all’Oratorio della Passione, sceglie ancora lo spazio nudo e solenne accanto alla basilica di Sant’Ambrogio, presentando la nuova collezione, tutta racchiusa, come sempre, nel titolo: bianca e volta. Il dritto e rovescio di un foglio dove il bianco la fa da padrone, suggerendo cos’è l’essenzialità. Fare da soli con il minimo indispensabile, partendo o arrivando a vestirsi con un semplice scialle, una pezza di stoffa, magari arrotolata, incrociata, secondo l’estro della giornata. È il senso dell’abito quadrato, fatto di due teli di un bianco diverso, sfumato in ombre, maritati insieme con una profusione di dettagli e di lavoro. Il quadrato di un’idea, il simbolo di un viaggio, semplice e non facile come tutte le sintesi. Bianco, dunque, sopra e sotto, fuori e dentro, in tutte le sfumature, mentre il colore nero, blu, rosso, arancio… entra negli accessori come un’improvvisa scintilla, un’emozione autentica. E, poi, soprattutto lino, un po’ di cotone, pochissima setta. L’elenco delle priorità conferma che bianca e volta cerca la cura di un rigore essenziale, un silenzio interiore..., con accompagnamento di armonica

 
 

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